sabato, Giugno 7, 2025
HomeAttualitàGlobal mixology: i marchi di alcolici di maggior valore, in Uk Horeca...

Global mixology: i marchi di alcolici di maggior valore, in Uk Horeca in caduta libera, New York scarica il costo dei rifiuti sui produttori

Nella classifica dei marchi di alcolici di maggior valore al mondo troviamo Corona, Budweiser, Heineken, Johnnie Walker… ma il più importante in assoluto probabilmente non lo conosci (ancora). La crisi nel Regno Unito affossa sempre di più le imprese dell’ospitalità, che vedono aumentare i bilanci in rosso. New York sposta i costi dei rifiuti dai cittadini ai produttori: un nuovo modello di riferimento? Le notizie della settimana dal mondo di cocktail bar e distillati dai media internazionali.

Il marchio di alcolici più importante al mondo? Probabilmente non lo conosci

Mai sentito parlare di Moutai? Si tratta semplicemente del marchio di alcolici di maggior valore al mondo: con un brand value di 74,4 milioni di dollari, supera di gran lunga Corona (18,7 milioni di dollari), Budweiser (13,7 milioni) e Heineken (11,8 milioni), in base all’ annuale rapporto BrandZ di Kantar, citato da Beverage Daily.

Moutai è il più importante produttore di baijiu, il distillato più popolare in Cina. Ancora poco noto in Occidente, dove si è (timidamente) affacciato solo di recente sul mercato, il baijiu è comunque il distillato più venduto al mondo, grazie alla sola diffusione sullo sconfinato territorio del suo Paese d’origine. Una diffusione che ha consentito a Moutai di accrescere il proprio valore del 529% dal 2012, collocandosi al quarto posto nella lista dei marchi cinesi di maggior valore alle spalle dei colossi tecnologici Tencent, Alibaba e TikTok.

Fra i marchi emergenti del settore classificati da Kantar – che ogni anno valuta i migliori brand mondiali in tutte le categorie merceologiche, con una metodologia che combina le percezioni dei consumatori con i dati finanziari – va segnalato anche Brahma, la birra più diffusa in Brasile (di proprietà del gruppo AB InBev), quest’anno in nona posizione.

 

Photo Credit: https://www.moutai.it/

Crisi Uk, un terzo delle imprese dell’ospitalità lavora in perdita

Le aziende dell’ospitalità nel Regno Unito sono sempre più in difficoltà, gravate da 3,4 miliardi di sterline di costi aggiuntivi che hanno colpito il settore ad aprile. Tanto che, stando ai risultati di un sondaggio tra gli operatori dell’Horeca di cui riferisce The Drinks Business, ben un terzo delle imprese di questo comparto ha operato in perdita ad aprile, un dato in crescita dell’11% rispetto ai primi tre mesi dell’anno.

Come prevedibile conseguenza, 6 intervistati su 10 hanno dichiarato di aver dovuto tagliare posti di lavoro, il 63% ha ridotto le ore di impiego del personale e più della metà ha affermato di essere stata costretta a cancellare gli investimenti. L’impatto si sta ripercuotendo anche sui consumatori e in generale sulla già debole economia britannica, dal momento che il 76% degli operatori del settore ha dichiarato di aver dovuto aumentare i prezzi. E le associazioni di categoria chiedono con sempre maggiore insistenza che il governo intervenga con misure come la riduzione dell’Iva per l’ospitalità, sgravi fiscali e la modifica degli obblighi assicurativi in capo ai datori di lavoro.

New York fa pagare la raccolta dei rifiuti ai produttori

Con un provvedimento che fa discutere ma potrebbe rappresentare in futuro un modello per molte altre amministrazioni locali in tutto il mondo, il Senato dello Stato di New York ha approvato il Packaging Reduction and Recycling Infrastructure Act, un disegno di legge che intende affrontare in maniera radicale l’inquinamento da plastica e spostare l’onere finanziario della gestione dei rifiuti dai contribuenti ai produttori.

Da un lato, quindi, si impone una riduzione graduale degli imballaggi in plastica nell’arco di 12 anni; inoltre, entro il 2052 tutti i materiali di imballaggio tra cui plastica, carta, vetro, metallo e cartone, dovranno raggiungere gradualmente una quota di riciclo del 75%. Dall’altro, viene stabilita la responsabilità estesa del produttore, che sposta il costo della gestione dei rifiuti da imballaggio dai comuni alle aziende che li producono, le quali dovranno pagare una tassa per contribuire a finanziare le infrastrutture di riciclaggio e le iniziative per la riduzione degli scarti.

Il disegno di legge passa ora a un ulteriore esame dell’Assemblea statale prima della conclusione dell’iter legislativo. Si prevede che il provvedimento farà risparmiare ai contribuenti di New York 1,3 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni.

Leggi l’articolo anche su Horecanews.it e FoodyBev.com

ARTICOLI CORRELATI

Most Popular

Recent Comments