venerdì, Febbraio 28, 2025
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Da ScottoJonno la drink list di Mirko Lamagna racconta antiche leggende napoletane


È un omaggio alla città di Partenope e alle sue leggende la nuova drink list di ScottoJonno, il cocktail bar, bistrot e biblioteca in stile Liberty ospitato dall’edificio un tempo sede della Tesoreria del Banco di Napoli e riportato agli antichi fasti grazie ad uno straordinario progetto di recupero.

“L’anima enigmatica di Napoli”, questo il suo nome, è il frutto di un lungo lavoro di ricerca del patron Luca Iannuzzi tradotto dall’estro alchemico del mixologist e bar manager Mirko Lamagna in 11 nuovi signature che si aggiungono ai cocktail classici, i “Miti da Bere”.

I riflettori si accendono sul profilo più misterioso e affascinante della città con storie che hanno per protagonisti figure come la Bella ‘Mbriana, lo spirito della casa che vaga come un’ombra tra le stanze portando benessere e protezione, la Strega di Portalba la ribelle e bellissima Maria che preparava elisir magici per il popolo, Maria d’Avalos uccisa dal marito e le cui grida riecheggerebbero ancora di notte in Piazza san Domenico Maggiore, la Strega Amelia, fattucchiera del Vesuvio e, neanche a dirlo, la Sirena Partenope.

La narrazione, volendo giocare soprattutto sulle suggestioni, non disdegna di aprirsi al dialogo con usi, costumi e tradizioni di tutto il mondo, contaminazioni mutuate soprattutto dai viaggi in Oriente del mixologist di ScottoJonno. Lamagna oltre ad essere influenzato da artisti come Kandinsky e chef del calibro di René Redzepi e Jordi Roca, ha trovato infatti nella cultura giapponese e nelle sue materie prime fonte per una serie di citazioni che ritroviamo all’interno della nuova drink list.

È il caso del cocktail “Sussurro”, dedicato alla leggenda del teschio custodito nell’antica chiesa di Santa Luciella dotato di orecchie per captare segreti e messaggi inviati dall’altro mondo. Il drink è realizzato con Bombay Gin ridistillato con funghi enoky per conferire un sapore umami, Noilly Prat Vermouth, banana, con la sua nota dolce persistente dovuta alla lunga maturazione, e kiwi, per la componente acida e floreale. Ogni elemento scelto ha una valenza simbolica che richiama il mistero, il gin distillato ai funghi simboleggerebbe la connessione sussurrata con la realtà sotterranea, mentre banana e kiwi, nell’aggiungere dolcezza insolita, esprimerebbero un dono dell’aldilà.

Amelia è invece ispirato alla leggenda di una strega che secondo un’antica tradizione popolare sarebbe stata capace di domare le grida notturne degli spiriti delle vittime delle eruzioni del Vesuvio. Tra i cocktail è senz’altro il più territoriale, anche nella scelta delle materie prime. Realizzato con un gin Locale, Vesuvius, e Bitter aperitivo affumicato che evocano i sentori sulfurei del vulcano e i fumi delle antiche eruzioni, Vermouth ambrato e pomodoro a richiamare la terra fertile che circonda il gigante addormentato.

Il Canto della Sirena riprende la leggenda di Partenope nota come simbolo di Napoli. Il drink, un omaggio al suo canto seducente, viene realizzato con l’utilizzo di scotch whisky, kombucha all’acqua di cocco e foglie di shiso.

Molti altri i racconti da scoprire e lunga la fase di studio che è stata necessaria per tradurli in cocktail dal potere evocativo: “Lavorare alla ricostruzione delle storie di questa drink list è stato un percorso affascinante, ha significato selezionare ingredienti, garnish e accessori con cura e attenzione anche ad estetica e design – spiega Lamagna – tutti aspetti che hanno contribuito a creare valore nella miscelazione per offrire una vera experience ai nostri clienti. 

Le preparazioni sono realizzate nel laboratorio allestito al piano sotterraneo dell’edificio, attrezzato con centrifughe, sonicatori a ultrasuoni, evaporatori rotanti e omogeneizzatori. Materie prime e distillati vengono trasformati senza deteriorarli e danneggiarli ma andando a nobilitare la texture, concentrando sapori ed estraendo aromi volatili dalle miscele, un lavoro complesso che ci consente di ottenere risultati straordinari.

Mi piace ricordare che quello di ScottoJonno è un approccio zero waste alla mixology, alcuni elementi che residuano dalle preparazioni vengono infatti impiegati per la realizzazione de nostri cocktail analcolici. Il risultato in chiave sostenibile è che dei prodotti di altissima qualità che vengono impiegati non sprechiamo nulla.” 

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