BAR, MIXOLOGY E COCKTAIL – Il Remember the Maine è oggi considerato uno dei grandi classici della miscelazione cubana, eppure è entrato a far parte della lista ufficiale Iba soltanto in occasione dell’ultima revisione, all’inizio del 2024, e per molto tempo è risultato pressoché sconosciuto ad appassionati e addetti ai lavori, soprattutto se confrontato con illustri connazionali come Daiquiri, Mojito o Cuba Libre. E in effetti, la ricetta appare un po’ “anomala” per un drink di Cuba, senza rum e con il rye whiskey che fa molto “yankee”. Ma la spiegazione c’è e va cercata proprio nel centro dell’Avana… Vediamo dunque l’affascinante storia e le caratteristiche di questo elegante cocktail.
La storia
La prima traccia documentata del Remember the Maine si trova nel libro del 1939 “The gentleman’s companion: an exotic drinking book” di Charles H. Baker Jr., scrittore ed editorialista di Esquire per cocktail e gastronomia, il quale ricorda di avere sorseggiato il drink nel 1933, nel pieno della rivoluzione guidata dal generale Batista che portò alla deposizione del dittatore Machado, fra bombe e granate che volavano fra il Prado e l’Hotel Nacional, allora punto di riferimento della comunità statunitense all’Avana.
Ce n’è abbastanza per ritenere che il cocktail sia nato in era proibizionista proprio al bar dell’Hotel Nacional, in quel periodo tre le mete privilegiate di tanti appassionati in fuga dalle deliranti restrizioni contro gli alcolici imposte dal governo di Washington. Non a caso, anche se probabilmente non sapremo mai chi sia il “padre” del Remember the Maine, sappiamo però che, a quello stesso bancone Eddie Woelke, Fred Kaufman e Will P. Taylor – fra i più importanti nomi della mixology a stelle e strisce dell’epoca – diedero vita a drink iconici come El Presidente, Mary Pickford e Hotel Nacional Special.
Questo spiega la presenza di un ingrediente tipicamente nordamericano quale il rye whiskey e forse anche l’oblio in cui il Remember the Maine è piombato per decenni: rimasto probabilmente confinato fra le mura dell’Hotel Nacional e apprezzato dai facoltosi clienti che frequentavano il lussuoso albergo, il cocktail scomparve dalle scene dopo la chiusura di quest’ultimo nel 1960, a seguito dell’ascesa al potere di Fidel Castro. Per ricomparire nei ricettari soltanto in anni recenti, sulla scia della riscoperta dei classici storici da parte della nuova generazione di bartender nata e cresciuta nell’ambito del cosiddetto “rinascimento della mixology”. Generando anche alcune varianti e approdando per la prima volta in Italia: fra i primi a citarlo dalle nostre parti, Stefano Nincevich nel 2016 nel suo “Cocktail Safari”.
Il nome
Anche il nome del cocktail è un inequivocabile riferimento alle sue origini cubano-statunitensi e in particolare all’episodio che diede origine alla guerra ispano-americana. Nella notte del 15 febbraio 1898 la corazzata USS Maine, attraccata nel porto dell’Avana – dove era stata inviata in missione diplomatica nell’ambito della rivolta cubana contro la Spagna –, esplose e affondò causando la morte di numerosi uomini dell’equipaggio. Le cause del disastro non furono mai chiarite: per alcuni si trattò di un incidente a bordo, per altri di un sabotaggio orchestrato dagli stessi Usa per giustificare l’entrata in guerra, fatto sta che gli americani accusarono apertamente gli spagnoli e la propaganda coniò lo slogan “Remember the Maine, to hell with Spain” (“Ricorda la Maine, al diavolo la Spagna”) per sostenere l’avvio del conflitto.
Come noto, a vincere furono appunto gli Stati Uniti e Cuba ottenne l’indipendenza dalla Spagna, sia pure finendo sotto l’influenza americana fino alla rivoluzione castrista (1959). E da allora, “Remember the Maine” è rimasto una sorta di “grido di battaglia” in occasione di ogni chiamata dello Zio Sam alla guerra. Ma anche il nome di un ottimo drink.
La ricetta Iba del Remember the Maine
Considerato una sorta di mix fra il Manhattan e il Sazerac, come detto la ricetta del Remember the Maine è stata codificata dall’International Bartenders Association (Iba) nella settima edizione della sua lista ufficiale, nel 2024.
Tecnica: Stir and Strain
Bicchiere: Coppetta a cocktail
Ingredienti:
60 ml rye whiskey
22,5 ml vermouth rosso
15 ml cherry brandy
7,5 ml assenzio
Garnish: zest di limone
Preparazione: versare l’assenzio nel bicchiere bagnandone completamente l’interno, quindi eliminare l’assenzio in eccesso. Inserire gli altri ingredienti in un mixing glass pieno per 3/4 di ghiaccio e mescolare fino a che risulti ben freddo, infine versare filtrando nel bicchiere precedentemente bagnato con l’assenzio.
La variante “scozzese”
Nel raccontare la storia del Remember the Maine, il libro ufficiale dell’ultimo ricettario Iba cita anche un twist riportato dal bartender Gary “Gaz” Regan in un articolo del 2015 e chiamato Remember the Annie Jane, in ricordo dell’omonima nave naufragata al largo del Canada nel 1853 trasportando centinaia di emigranti da Liverpool al Quebec. Rispetto all’originale, questa variante prevede un whisky Highland Park 12 anni al posto del rye whiskey e il drambuie (liquore scozzese derivato dal whisky) anziché lo cherry brandy. A proposito di varianti, sempre Iba, fra i suoi “tips”, propone fra l’altro di sostituire il rye whiskey con un jenever Oude oppure di aggiungere un bitter al caffè agli ingredienti originari.
Testo a cura di Nicole Cavazzuti e Stefano Fossati
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