Una storia di rivalsa e passione prende il via anni fa in un’abitazione a San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, dove la più giovane di sette fratelli è impegnata a “fare sempre qualcosa”, spostando ingredienti e pentole nella cucina continuamente animata da profumi e attività. È così che inizia la storia di Luisa Matarese.
«Per un periodo ho odiato tutto questo – racconta Luisa –non ne potevo più di essere quella che doveva sempre correre avanti e indietro. Poi, con il tempo, quei ricordi sono riaffiorati, trasformandosi in passione».
L’esperienza giovanile nel territorio partenopeo, permeata di sapori e tradizioni locali, avrebbe successivamente generato un’intuizione imprenditoriale destinata a concretizzarsi in un progetto che unisse memoria ed emozioni attraverso la degustazione. Il percorso evolutivo iniziò con la creazione del blog culinario “Voglia di Buono”, sviluppato durante i primi anni del web, dove le ricette venivano sistematicamente accompagnate da piccoli liquori artigianali.
La scoperta delle potenzialità di un distillato come veicolo di diffusione culturale e sensoriale, capace di raggiungere le persone come una “pozione magica“, portò nel 2014 alla nascita di Alma De Lux. L’iniziativa si configura come “opificio artigianale” e laboratorio creativo, dove l’imprenditrice ha scelto di esprimere completamente la propria personalità artistica.
«Non volevo monetizzare – spiega – ma realizzare quello che amavo, senza compromessi».
La filosofia: sperimentare senza paura
Il laboratorio di San Giorgio a Cremano presenta caratteristiche ambientali che evocano più un ambiente artistico-musicale-antiquariale che una tradizionale distilleria, favorendo un’atmosfera di ricerca e libertà creativa.
«Il mio è un opificio di nicchia, rappresenta me stessa, la mia casa. Ogni gusto nuovo è frutto di studio, di prove sugli abbinamenti e sulla resa nel tempo. In questo momento sto lavorando ad una nuova ricetta che sarà lanciata a breve e di cui non posso anticipare ancora nulla» – dice con un sorriso che instilla curiosità.
L’approccio produttivo vede Luisa supervisionare personalmente ogni fase del processo: dalla selezione delle botaniche alla macerazione, fino alle operazioni di imbottigliamento. Il metodo di lavorazione produce liquori caratterizzati da purezza assoluta, privi di additivi e conservanti, in grado di impressionare sia i consumatori che le giurie di concorsi internazionali.
I prodotti: tra memoria e audacia
Il catalogo Alma De Lux comprende oltre quaranta referenze, delle quali quindici rappresentano il nucleo principale della produzione aziendale.
Tra le eccellenze pluripremiate si distingue Cigarro, infuso raro realizzato con sigari cubani Partagas, caratterizzato da delicatezza e sorprendente leggerezza; Pomodorino del Piennolo, sviluppato sette anni prima di ottenere il prestigioso riconoscimento nel 2023: un liquore che incarna l’essenza del Vesuvio e che, come evidenzia Luisa, “non è il semplice pomodoro, ma un intreccio con basilico e peperoncino“; Zenzibar, dalle note fresche e agrumate, simbolo di convivialità; Midnight e Chinalime, prodotti complessi e raffinati, apprezzati da degustatori specializzati.
La linea dei Classici rivisitati include limoncello, rosmarino, menta, lavanda, alloro, mela annurca e carciofo, reinterpretati in chiave contemporanea e pura.
Le sperimentazioni più audaci spaziano dal liquore alla Pizza Marinara allo “Spritz Napoletano” e a quello “Vesuviano”, creazioni pensate specificamente per bartender e mixologist in cerca di nuove esperienze gustative.
Ogni confezione riceve un trattamento da oggetto di pregio: vetro elegante, nastri colorati e, nella linea Spirits Art, etichette dipinte manualmente che conferiscono unicità a ciascun pezzo.
Una storia che continua
Nel corso di meno di dieci anni Alma De Lux ha compiuto la trasformazione da aspirazione personale di un’imprenditrice a realtà consolidata di un marchio riconosciuto e apprezzato tanto sul mercato nazionale quanto su quello internazionale.
Luisa mantiene fedeltà ai principi artigianali: esclusione della produzione industriale, privilegiando rapporti diretti con clientela privata, ristoranti e strutture alberghiere.
«Io dico sempre che i miei liquori non sono i più buoni, ma sono quelli “diversi” – afferma –. Quando le persone li assaggiano sorridono, ed è questa la cosa più importante: regalare un momento di felicità, fermare il tempo in un sorso».
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