mercoledì, Ottobre 1, 2025
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La Napoli segreta ispira la nuova collezione di Riserva Rooftop

A Napoli la bellezza non si trova soltanto nei luoghi da cartolina, ma anche nei particolari più discreti che spesso sfuggono a chi guarda in fretta. Una curva di colonnato, un leone scolpito nella pietra, un ponte dimenticato, un passaggio scavato nella roccia. Sono proprio queste meraviglie minori, intense e sorprendenti, a ispirare la nuova drink list di Riserva Rooftop, presentata ieri nello Sky Lounge Martini.

Ad accompagnare giornalisti e ospiti in questo percorso è stato Salvatore Maresca, che insieme a Roberto e Andrea Bianco ha dato vita al progetto. Con entusiasmo ha raccontato la filosofia che ha guidato la nascita della carta.

Salvatore Maresca e Michael Reale 

Cocktail come narrazione della città

«Non volevamo limitare il nostro lavoro all’interno del bar – ha spiegato – ma creare qualcosa capace di far uscire i cocktail fuori dai confini del locale e farli dialogare con Napoli. Questa città è un patrimonio immenso, pieno di luoghi che persino i napoletani spesso non conoscono. La nostra idea è stata di unire l’esperienza del bere con la scoperta di questi tesori, un’idea valida per i turisti quanto per i partenopei che frequentano la nostra Terrazza».

Il nuovo menu non è solo una lista, ma anche un racconto visivo, arricchito da illustrazioni che richiamano le pubblicità storiche di Martini, dal primo Novecento agli anni Ottanta. «Abbiamo immaginato una copertina con Spaccanapoli che taglia la città in due, partendo dal centro antico fino ai grattacieli del Centro Direzionale – ha continuato Maresca –. È l’immagine di una Napoli che si evolve, che non smette mai di trasformarsi. E ogni drink, accostato a un monumento o a una statua, diventa parte di questo racconto».

Luoghi inediti e simboli da riscoprire

La scelta dei luoghi è stata mirata, lontana dai cliché. «Non volevamo cadere nel solito immaginario di pizza, mandolino e Pulcinella – ha sottolineato –. Abbiamo deciso di valorizzare dettagli meno conosciuti ma altrettanto affascinanti, come un angolo della cupola del colonnato di Piazza Plebiscito, uno dei quattro leoni di Piazza dei Martiri, la Grotta di Seiano, Torre Ranieri, il ponticello della Gaiola. Luoghi che possono incuriosire un turista, ma anche sorprendere un napoletano».

La drink list si trasforma così in una collezione aperta, pronta ad arricchirsi ogni anno con nuove proposte, mantenendo forte la collaborazione con un marchio internazionale come Martini e portando alla luce inediti scorci della città. «Ogni stagione – ha aggiunto Maresca – racconteremo qualcosa di diverso, perché Napoli ha infinite storie da svelare. È un progetto vivo, che cambierà insieme a noi e alla città».

Mixology gourmet e identità partenopea

Accanto a Maresca, il responsabile della mixology Michael Reale ha illustrato come le creazioni nascano dall’incontro tra estetica e gusto, utilizzando tecniche di alta cucina e pasticceria. «Il nostro obiettivo – ha dichiarato – è creare una mixology gourmet, capace di sorprendere il palato e allo stesso tempo raccontare un luogo».

Nascono così combinazioni suggestive: il barocco del Palazzo San Felice rivive in Essenza di sottobosco, un sorso intenso che intreccia tartufo, prugne, pere e castagna; la profondità della Grotta di Seiano si riflette in Foglia d’oro, speziata e aromatica; mentre la fierezza dei Leoni di Piazza dei Martiri prende corpo in Napule è, deciso e identitario, costruito su Gin Vesuvius e Bitter Martini al babà.

Ma il cuore della collezione è Partenope, cocktail firmato dal Brand Ambassador Martini Federico Volpe. Fresco e luminoso, unisce Martini Floreale, Tequila, St-Germain, zenzero, succo di mela e lime, diventando il simbolo di un legame che va oltre il piacere del gusto.

«Con Partenope – ha detto Maresca – abbiamo scelto di fare un passo in più: ogni drink venduto contribuirà a finanziare progetti di recupero e valorizzazione dei monumenti napoletani. Ci piace pensare che ogni sorso possa trasformarsi in un piccolo gesto d’amore verso la nostra città».

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