martedì, Marzo 18, 2025
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BP Lab, a Bari un cocktail bar che fa scuola

Music cocktail bar, bistrot etnico, sede di corsi, mostre d’arte ed eventi. BP Lab è unico. E merita una visita.

È un format decisamente originale quello di BP Lab a Bari: un cocktail bar “ospitato” all’interno di una scuola di formazione per bartender, che è al tempo stesso anche uno spazio per eventi e una galleria d’arte.

Il locale è figlio di Barproject, accademia per barman ma anche società specializzata in consulenze ed eventi fondata nel 2008 da Claudio Lepore (organizzatore, tra l’altro, di Splash!, la prima fiera del Sud dedicata al mondo del beverage e dell’Horeca).
Proprio gli spazi e il bancone dell’accademia, nelle sere dal giovedì alla domenica (dalle 18 alle 2), aprono le porte al pubblico sotto l’insegna di BP Lab: uno spazio polifunzionale su due livelli dove gustare ottimi drink ammirando le opere esposte da giovani artisti pugliesi, pensato anche per ospitare eventi, iniziative (come i corsi per DJ organizzati al piano inferiore) e feste private.

Territorialità e zero alcool 

L’atmosfera è rilassata e accogliente, in un ambiente recentemente rinnovato in cui l’attenzione per i dettagli emerge già all’ingresso (da notare la maniglia della porta a forma di shaker…).

Credits: Nicole Cavazzuti

Un’attenzione che si ritrova nella selezione musicale, nella bottigliera composta da circa 300 etichette con una nutrita scelta di distillati premium – che permette di accontentare qualunque richiesta di cocktail classici – e nel menù (anch’esso rinnovato nei mesi scorsi), in cui spiccano sei originali twist on classic (tutti a 9 euro), elaborati con un occhio alle attuali tendenze della mixology. Come quella dello zero alcol, rappresentata nella drink list da due cocktail: il Sicily Spritz (con essenza di agrumi e cetriolo) e il Chega de Saudade, che unisce i sapori agrumati dell’America Latina (purea di maracuja con sciroppo di vaniglia) con le note speziate della Organics Ginger Beer, equilibrate da limone ed emulsionante vegetale.

La territorialità, poi, ispira drink come l’Italian Thai Sour, un mix di London Dry Gin e bitter alla pesca con vino bianco pugliese Verdeca Tenuta Viglione, completato da sherbet di agrumi, soluzione salina e infuso di butterfly pea home made. O come il Brandy Candy un’interpretazione dell’Espresso Martini che attinge dalla tradizione del territorio, impiegando una miscela di caffè nata nelle antiche botteghe di Gravina in Puglia, con liquore al tiramisù, brandy 12 anni, liquore al caffè e sciroppo di vaniglia.

Credits: Nicole Cavazzuti

Cocktail food pairing 

Per gran parte dei drink in lista è suggerito un abbinamento ideale con uno dei piatti del menù, altra particolarità di BP Lab. La cucina propone un’interessante selezione di tapas d’ispirazione asiatica, africana e latinoamericana (fra i 2 e i 7 euro). Qualche esempio? I samosa, triangolini di pasta fillo ripieni di verdure; la coxinha de galinha, polpetta brasiliana fritta e speziata ripiena di pollo; o la tropicale mousse al passion fruit.
Tutti i piatti sono realizzati in collaborazione con Ethnic Cook, bistrot di cucina multietnica di Bari che è anche un polo sociale e culturale: offre, tra l’altro, un corso di cucina gratuito per migranti, con tirocini e opportunità di lavoro.

Inutile sottolineare, peraltro, come l’offerta di BP Lab sia in costante evoluzione, che si tratti di drink, di food o di artisti in mostra. Un motivo in più per tornarci, dopo averlo apprezzato la prima volta!

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