Forse oggi non sono al centro delle tendenze, ma il Bellini e i cocktail della sua stessa famiglia – Rossini, Puccini, Tintoretto e Tiziano – restano tra i drink italiani più conosciuti e apprezzati a livello internazionale. Raffinati, dissetanti e dal tenore alcolico contenuto, combinano frutta fresca e Prosecco e possiedono tutte le caratteristiche per tornare protagonisti durante la stagione estiva. Non a caso, fino a pochi anni fa il Bellini figurava nella classifica dei cocktail più venduti al mondo stilata da Drinks International. Ripercorriamo le origini di questi drink e scopriamo come prepararli.
Le origini del Bellini
Il Bellini nasce dalla creatività di Giuseppe Cipriani, fondatore dello storico Harry’s Bar di Venezia. Alla riapertura del locale dopo la Seconda guerra mondiale, Cipriani iniziò a proporre un nuovo cocktail ottenuto dall’unione di succo fresco di pesca e Prosecco, probabilmente ispirandosi a una consuetudine rurale italiana che prevedeva di consumare le pesche immerse nel vino.
Il drink conquistò rapidamente sia la clientela veneziana sia i visitatori stranieri e, nel giro di poco tempo, divenne una delle preparazioni simbolo dell’Harry’s Bar. Ancora oggi viene realizzato esclusivamente tra maggio e settembre, periodo in cui sono disponibili le pesche fresche richieste dalla ricetta originale. Con il passare degli anni, il Bellini ha oltrepassato i confini della Laguna, diffondendosi anche all’estero, grazie anche allo sviluppo internazionale dei locali di famiglia portato avanti da Arrigo Cipriani, figlio di Giuseppe, che ha esportato i marchi Harry’s, Cipriani e Bellini in tutto il mondo.

Le varianti storiche
Già a breve distanza dalla sua creazione, il Bellini diede origine a diverse interpretazioni basate su frutti alternativi alla pesca, così da aggirare il limite della stagionalità. La versione più celebre è il Rossini, realizzato con purea di fragole fresche. L’attribuzione della paternità è dibattuta: secondo alcune fonti sarebbe opera dello stesso Cipriani, mentre molte testimonianze la riconducono a Mirko Stocchetto, veneziano, allievo di Cipriani all’Harry’s Bar e, dal 1967, proprietario del Bar Basso di Milano, dove nacque anche il Negroni Sbagliato.

Il Puccini, a base di succo fresco di mandarino, fu invece ideato da Renato Hausmann, che lavorò all’Harry’s Bar nella seconda metà degli anni Quaranta prima di trasferirsi all’Hotel Posta di Cortina d’Ampezzo. Qui prese forma questa declinazione “invernale” del Bellini, nello stesso luogo dove, nel 1956, arrivò anche Stocchetto. Completano la famiglia il Tiziano, preparato con succo di uva fragola, e il Tintoretto, con succo di melagrana.
L’origine dei nomi
Inizialmente, il cocktail ideato da Cipriani non aveva una denominazione precisa. Solo nel 1949 il fondatore dell’Harry’s Bar decise di attribuirgli un nome, scegliendo Bellini in omaggio al pittore rinascimentale veneziano Giovanni Battista Bellini, detto il Giambellino, al quale in quel periodo era dedicata una mostra a Palazzo Ducale. Secondo la tradizione, Cipriani rimase affascinato da un dipinto raffigurante San Francesco, colpito in particolare dalla tonalità rosata della veste, simile a quella del cocktail.
Per il Rossini, intitolato al compositore Gioachino Rossini, la scelta deriva sia dalla somiglianza fonetica con Bellini sia dalla colorazione rossa del drink. Seguendo lo stesso criterio, tra richiami sonori e riferimenti artistici, sono nati anche i nomi Puccini, Tiziano e Tintoretto.
La ricetta ufficiale IBA del Bellini (e delle varianti)
L’International Bartenders Association ha inserito il Bellini nella lista dei cocktail ufficiali nel 1986, in occasione della prima revisione del ricettario. Nell’edizione aggiornata del 2024, accanto alla preparazione standard, vengono citate anche alcune varianti, tra cui il Mimosa, a base di succo d’arancia. Quest’ultimo, tuttavia, risale al 1925 ed è nato al Ritz Hotel di Parigi, quindi precede storicamente il Bellini.
Tecnica: Stir and Strain
Bicchiere: flute o tumbler basso
Ingredienti:
- 100 ml di Prosecco
- 50 ml di purea di pesca bianca
Preparazione: versare la purea di pesca bianca in un mixing glass colmo di ghiaccio, unire il Prosecco e mescolare con delicatezza. Filtrare e servire nel bicchiere prescelto.
Il consiglio: per ottenere la classica tonalità rosata del Bellini, è preferibile utilizzare pesche delle varietà H6 e Paola, reperibili da giugno a settembre. Se si usano pesche più chiare di inizio stagione, è possibile aggiungere prima della miscelazione il succo di 4-5 lamponi oppure di 4-5 ciliegie rosso scuro.
Sostituendo la purea di pesca con altri ingredienti si ottengono: fragole fresche per il Rossini, succo di mandarino per il Puccini, succo d’arancia per il Mimosa, succo di uva fragola per il Tiziano e succo di melagrana per il Tintoretto. In tutte le preparazioni, il Prosecco può essere rimpiazzato dallo Champagne.
Il Bellini e l’Harry’s Bar sul grande schermo
Alla leggenda dell’Harry’s Bar, inaugurato nel 1931 e frequentato nel tempo da figure iconiche del mondo della cultura, dell’arte e dello spettacolo – da Ernest Hemingway a Orson Welles, da Eugenio Montale a Woody Allen, da Giorgio De Chirico a Frank Sinatra, da Arturo Toscanini ad Aristotele Onassis fino a Gianni Agnelli – è stato dedicato un film-documentario diretto da Carlotta Cerquetti. L’opera è stata presentata alle Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia nel 2015.
Il documentario ripercorre la storia del celebre bar-ristorante e dedica ampio spazio al Bellini, insieme a un’altra creazione firmata da Giuseppe Cipriani: il carpaccio, anch’esso intitolato a un pittore veneziano, Vittore Carpaccio, contemporaneo di Bellini.
Cocktail e abbinamenti gastronomici
- Bellini: ideale con tartine al salmone, olive e taralli.
- Tiziano: adatto ad antipasti di pesce, finger food vegetariani e dessert a base di frutta.
- Tintoretto: perfetto in accompagnamento a piatti di carni bianche o insalate festive.
- Rossini: indicato con dolci alle fragole o mousse leggere.
- Puccini: particolarmente adatto nel periodo natalizio, con panettone o pandoro, come chiusura di pranzi e cenoni delle feste.
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