Riscoprire un classico della mixology come l’Hanky Panky significa necessariamente parlare della prima grande barlady della storia, Ada Coleman, che poco più di un secolo fa creò questo cocktail a base di gin, vermouth e Fernet Branca.
Ada Coleman
Agli inizi del Novecento non erano poche le donne dietro ai banconi dei bar, almeno in una città come Londra: molte ragazze che dovevano lavorare per mantenersi o per contribuire al bilancio familiare preferivano diventare barmaid piuttosto che fare le domestiche o passare lunghe ore in una fabbrica di tessuti o filati. Però non le si trovava quasi mai in primo piano in locali famosi, con un’eccezione: Ada Coleman, classe 1875, che dal 1903 ricoprì per oltre vent’anni il ruolo di head bartender del Savoy, il più prestigioso hotel della capitale britannica, frequentato da regnanti, politici e star dello spettacolo.
Oltre a Charlie Chaplin, Marlene Dietrich, Mark Twain o il Principe di Galles, tra i tanti clienti importanti che si fecero conquistare dalla bravura, dalla presenza e dal carisma di Ada c’era Charles Hawtrey, attore comico allora molto popolare oltremanica e grande appassionato di cocktail. Proprio per lui “Coley” (così veniva chiamata affettuosamente dai frequentatori più assidui del bar) inventò attorno al 1921 l’Hanky Panky, divenuto un instant classic della miscelazione.
L’”imbroglio” dell’Hanky Panky
Fu la stessa barlady, in un’intervista a The People nel 1925, a raccontare la nascita del drink: “Il compianto Charles Hawtrey era uno dei migliori giudici di cocktail che abbia mai conosciuto. Anni fa, dopo il lavoro, aveva l’abitudine di venire al bar a bere qualcosa. Con lui passavo ore a sperimentare miscele finché non riuscivo a realizzare un nuovo drink. Una sera gli proposi di provare una mia nuova creazione. La bevve e alla fine esclamò: ‘Per Giove, questo è un Hanky Panky, un vero imbroglio!’”. “Imbroglio” era infatti il significato attribuito all’epoca all’espressione inglese “hanky panky”, utilizzata da Hawtrey per definire con entusiasmo l’inaspettata personalità del cocktail.
Alla fine di quel 1925 Ada Coleman andò in pensione e il suo posto, al termine dei lavori di ristrutturazione dell’american bar del Savoy, fu preso da Harry Craddock, altro nome entrato nel mito della mixology, che lavorava al bar di servizio dell’hotel già dal 1920. E che, nel suo “The Savoy Cocktail Book” del 1930 (ancora oggi uno dei testi di riferimento del settore), citò tra gli altri proprio l’Hanki Panky e un’altra creazione della Coleman, l’Eddy Brown. Ciononostante, negli anni successivi la popolarità del drink calo decisamente, fino alla riscoperta – al pari di molti altri classici – negli anni Duemila, sull’onda della cosiddetta cocktail renaissance, che porterà l’International Bartenders Association (Iba) a inserire l’Hanky Panky nella propria lista ufficiale nel 2020, nella categoria Unforgettables.
La ricetta Iba dell’Hanky Panky
Tecnica: Stir and Strain
Bicchiere: coppetta a cocktail
Ingredienti:
45 ml London dry gin
45 ml vermouth dolce rosso
7,5 ml Fernet Branca
Garnish: scorza di arancia
Preparazione: mescolare gli ingredienti nel mixing glass con ghiaccio cristallino e servire filtrando nel bicchiere ghiacciato.
L’Hanky Panky al cinema
Esistono almeno due film intitolati “Hanky Panky” (il più noto è “Hanky Panky – Fuga per due” del 1982, di Sidney Poitier, l’altro è una commedia horror americana del 2023), Ma nessuno dei due presenta collegamenti con l’omonimo cocktail. Il quale viene invece citato nella pellicola “Blood and Sand” del 1922 con Rodolfo Valentino: è proprio il personaggio interpretato da quest’ultimo a ordinare in una festa questo drink, all’epoca una delle ultime novità comparse sulla scena della mixology internazionale.
Food pairing
Con le sue note speziate e ben bilanciate fra le botaniche del vermouth e quelle del fernet, l’Hanky Panky si presta a essere abbinato con diversi tipi di antipasti. Qualche esempio?
- Taglieri di formaggi: Il cheddar stagionato o il formaggio blu possono completare i sapori complessi di questo cocktail.
- Taglieri di salumi: insaccati e olive sono ottime scelte per esaltare le note erbacee del drink.
- Antipasti leggeri: salmone affumicato o bruschette possono contrastare piacevolmente i sentori amari dell’Hanky Panky.
Photo Credits: Nicole Cavazzuti
Leggi l’articolo anche su Horecanews.it e FoodyBev.com