giovedì, Marzo 6, 2025
HomeAziendeCampari Group: un 2024 tra sfide globali e risultati solidi

Campari Group: un 2024 tra sfide globali e risultati solidi

Campari chiude il 2024 con vendite in crescita del 2,4%, utile in calo e investimenti strategici. Il 2025 sarà un anno di transizione.

Il 2024 si chiude per Campari Group con un bilancio tendenzialmente positivo, ma con qualche ombra. In un contesto globale caratterizzato da instabilità macroeconomica e geopolitica, il gruppo ha dovuto fronteggiare sfide importanti, tra cui consumi altalenanti, problemi di distribuzione e condizioni meteorologiche sfavorevoli, specialmente in Europa. Tuttavia, nonostante queste difficoltà, Campari ha registrato una crescita organica delle vendite del +2,4%, sovraperformando rispetto ai principali competitor del settore.

Numeri in crescita, ma con cautela

Nel 2024, le vendite del gruppo hanno raggiunto i €3.070 milioni, con un incremento del +2,4% a livello organico e del +5,2% complessivo. L’effetto perimetro, trainato da Courvoisier e dai marchi in distribuzione, ha contribuito per un +2,7%, mentre l’effetto cambio è stato sostanzialmente neutro (+0,1%).

Per quanto riguarda la redditività, l’EBIT-rettificato si è attestato a €605 milioni, in calo del -2,5% organico e del -2,2% complessivo, con un margine del 16,7%. L’EBITDA-rettificato ha mostrato una leggera crescita (+0,1% organico e +0,5% complessivo), raggiungendo €733 milioni con un margine del 23,6%.

Profitti in calo, ma strategia di lungo periodo confermata

L’utile rettificato del gruppo si è fermato a €376 milioni, segnando un calo del -3,7%, mentre l’utile netto si è ridotto a €202 milioni, con una flessione più marcata del -36,0%. Un dato che riflette il peso degli investimenti strategici e dell’incremento dell’indebitamento finanziario netto, salito a €2.377 milioni (+€523 milioni rispetto all’anno precedente), dovuto principalmente ad acquisizioni e investimenti straordinari.

Nonostante questa situazione, il dividendo annuale proposto resta invariato a €0,065 per azione, confermando la fiducia del gruppo nel proprio modello di crescita.

Uno sguardo al futuro: il 2025 come anno di transizione

Guardando al 2025, Campari si prepara a un anno di transizione, con una crescita delle vendite organiche attesa su livelli moderati. La prima metà dell’anno potrebbe registrare una lieve contrazione dovuta alla calendarizzazione della Pasqua e alla situazione incerta nei mercati europei, seguita da un recupero progressivo nella seconda parte dell’anno.

L’EBIT-rettificato organico è previsto stabile, mentre il margine lordo dipenderà dall’evoluzione del mix di vendita. Parallelamente, il gruppo continuerà a investire in pubblicità e promozione, riportando la spesa ai livelli storici del 17-17,5% delle vendite. Un piano di contenimento dei costi, previsto per la seconda parte del 2025, porterà benefici stimati in circa 50 punti base sulle vendite nette.

Le incognite sui dazi e il mercato americano

Un fattore critico per il 2025 sarà l’eventuale introduzione di dazi del 25% sulle importazioni negli Stati Uniti da Messico, Canada ed Europa, che potrebbe pesare per €60-100 milioni su base annua, con un impatto stimato di circa €35 milioni già a partire da marzo 2025. Il gruppo sta valutando strategie di mitigazione per affrontare questa potenziale sfida.

Risultati dell’area EMEA Europa, Medio Oriente e Africa

In EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa: 48% delle vendite del Gruppo) le vendite nette sono cresciute del +3% nel 2024 con il Gruppo Campari che ha registrato una sovraperformance nei dati di sell-out1 in Europa. L’Italia ha registrato un calo del -4% con una performance che si è stabilizzata nel quarto trimestre a seguito di un periodo difficile influenzato da condizioni metereologiche, dispute commerciali e riduzione delle scorte da parte dei grossisti. La Germania è cresciuta del +5% guidata da Aperol, Sarti Rosa e Ouzo 12. La Francia ha registrato una performance stabile in un contesto settoriale debole nonostante il portafoglio di aperitivi resiliente e il Regno Unito è stato influenzato dalla limitata disponibilità dei prodotti rum a causa dell’uragano in Giamaica. Gli altri mercati della regione hanno registrato una crescita a doppia cifra del +12% con un contributo positivo dalla maggior parte dei mercati e in particolare GTR e una forte accelerazione in Grecia con la crescita di Aperol e Campari, che beneficiano degli investimenti recenti nella route-to-market, nonchè in Spagna e nei Paesi Bassi.

Leggi la notizia anche su Horecanews.it e FoodyBev.com

ARTICOLI CORRELATI

Most Popular

Recent Comments