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Global mixology: guerra del tequila in casa Diageo, la crisi della nightlife londinese e i cocktail più cari al mondo

Il produttore di tequila aromatizzato 21 Seeds ha fatto causa alla controllante Diageo, accusandola di averla acquisita con l’inganno nel 2022 mentre sviluppava un prodotto concorrente con un’altra società. Intanto uno studio britannico traccia fosche previsioni sul futuro della nightlife nel Regno Unito e a Londra, dove oltre metà dei locali potrebbe chiudere entro il 2030. Nessuna crisi, invece, per chi può permettersi cocktail da decine di migliaia di euro: ecco i più costosi al mondo. Le notizie chiave dal mondo della mixology e dei distillati dai media internazionali.

Tequila 21 Seeds fa causa alla casa madre Diageo: “Ci ha comprati con l’inganno”

Il marchio di tequila aromatizzato 21 Seeds ha citato in giudizio la sua società controllante Diageo che, secondo le accuse, avrebbe tenuto nascosto il progetto di sviluppo di un prodotto concorrente con Casamigos, altro produttore di tequila di proprietà della stessa Diageo, in violazione degli accordi precedentemente sottoscritti.

Come riferisce The Spirits Business, in un esposto presentato il 2 aprile dallo studio legale Fortis Advisors presso la Delaware Chancery Court, negli Stati Uniti, un azionista di 21 Seeds sostiene che il gigante degli spirit ha minato le potenzialità di vendita del marchio creando un prodotto concorrente, Casamigas Jalapeño Tequila.

La multinazionale britannica ha acquisito 21 Seeds nella primavera del 2022 per una somma non divulgata dopo che le tre fondatrici avevano cercato di prendere il controllo dell’azienda ed espandersi sul mercato statunitense. Stando alla denuncia, Diageo si sarebbe più volte presentata come il miglior acquirente che consentisse a 21 Seeds di raggiungere gli obiettivi e, mentre le discussioni sulla transazione procedevano, avrebbe ottenuto informazioni dettagliate sui “segreti commerciali” del produttore. Quest’ultimo avrebbe quindi chiesto esplicitamente a Diageo di confermare di non avere all’orizzonte altri lanci di tequila aromatizzato. E negli accordi, Diageo avrebbe dichiarato senza riserve che uno dei vantaggi della transazione stava nell’impegno dell’azienda a proteggere 21 Seeds “da qualsiasi tentativo di copiare il suo marchio e i suoi prodotti”.

Tuttavia, nell’esposto si sostiene che Diageo stava mentendo, in quanto era già in corso lo sviluppo di Casamigas Jalapeño, poi lanciato con testimonial la modella Cindy Crawford, moglie di Rande Gerber, uno dei fondatori di Casamigos Tequila, di proprietà di Diageo dal giugno 2017. “Prendendo di mira – si legge ancora nella denuncia – sia l’offerta di tequila al gusto di cetriolo Jalapeño di 21 Seeds” sia “il target principale dell’azienda”, ovvero la clientela femminile.

Photo Credit: https://www.21seeds.com/

Il crollo della nightlife britannica

La crisi che attanaglia molti pubblici esercizi nel Regno Unito sarebbe solo agli inizi: quasi metà dei bar, pub e discoteche britannici potrebbe infatti chiudere entro il 2030. È la previsione contenuta in un’analisi di Capital on Tap, società di gestione di carte di credito, stando alla quale la nightlife d’oltreoceano sarà messa sempre più in crisi dall’aumento del costo della vita e dal cambio di abitudini delle nuove generazioni, meno inclini a bere alcolici e a socializzare nei locali. Lo riporta lo Yorkshire Post.

Se questo fosco scenario dovesse effettivamente realizzarsi, saranno a rischio 3,5 milioni di occupati, circa un terzo della forza lavoro dell’ospitalità in Uk. Lo studio, su base regionale, considera fattori come il numero di pub e club per 100mila abitanti, le valutazioni medie dei clienti e la percentuale di chiusure di locali tra il 2022 e il 2025. Le aree più colpite dalla crisi dovrebbero essere le Midlands e lo Yorkshire, ma anche Londra non se la passerebbe bene: l’offerta della capitale crollerebbe in cinque anni dalle attuali 8457 a 3617 attività, con un calo di oltre il 57%.

I cocktail più costosi al mondo

Naturalmente, i venti di crisi non soffiano più di tanto sul settore del lusso. Sulla stampa generalista si è parlato nei giorni scorsi del Salvatore’s Legacy, il cocktail del grande bartender Salvatore “The Maestro” Calabrese fatto con ingredienti rarissimi e venduto nel lussuoso bar del Brown’s Hotel di Londra a 8.800 euro. Un prezzo che ne farebbe attualmente il drink più caro d’Europa, ma che tutto sommato si rivela piuttosto economico rispetto ai quasi 37mila euro pagati per un Baccarat x Patrón, creato dallo stesso Calabrese per Baccarat o agli oltre 18mila euro di un Diamonds are Forever del Ritz Carlton di Tokyo.

The Drinks Business ha pubblicato la classifica dei 10 cocktail più cari del mondo e i due appena menzionati sono i vincitori assoluti. Se siete interessati al primo e potete permettervelo, però, resterete delusi: si è trattato di un esemplare unico, realizzato da Salvatore Calabrese in occasione dei 260 anni della maison del cristallo Baccarat in collaborazione con tequila Patrón, miscelata con Kina Lillet del 1950 e bitter Angostura degli anni ’30. Messo all’asta il 7 aprile al ristorante Nahaté di Dubai, è stato servito al migliore offerente (con 36.990 euro) in uno dei due soli bicchieri di cristallo Baccarat del 1937 oggi esistenti.

Il Diamonds are Forever del prestigioso hotel giapponese è invece in carta all’equivalente di 18.331 euro ed è ispirato all’omonimo film di James Bond: realizzato con vodka Absolut Elyx e succo di lime, viene servito con un diamante da un carato sul fondo del bicchiere mentre una band suona dal vivo il tema del film. Al terzo posto, il Marrow Martini dell’hotel St. Regis Dubai: un Martini con mezcal al pomodoro affumicato, che arriva con una collana di diamanti da 9 carati ed è guarnito con un cubetto di ghiaccio al midollo osseo che, si dice, gli dona un sapore unico e ricco. Ricco, peraltro, deve essere anche chi lo ordina: al cambio attuale, costa oltre 10.600 euro.

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