Baijiu, il distillato più bevuto al mondo: dalla Cina alla conquista della mixology globale
Noi ancora lo conosciamo poco, ma il Baijiu, leggendario distillato cinese, ha oltre 5.000 anni di vita.
La sua nascita risale al periodo della dinastia Xia (2070-1600 a.C.), quando i cinesi iniziarono a sperimentare la fermentazione del sorgo e di altri cereali, gettando le basi per la produzione delle bevande alcoliche.
LE ANTICHE ORIGINI DEL BAIJIU
Documenti e reperti archeologici dimostrano che già durante la successiva dinastia Shang (1600-1046 a.C.) la fermentazione è una pratica consolidata. Ai tempi, venivano utilizzati strumenti in bronzo per la preparazione e conservazione del liquido fermentato.
Tuttavia, solo durante la dinastia Yuan (1271-1368), grazie ai contatti culturali e commerciali tra Cina, Persia e India, la distillazione si fa più sofisticata e vengono prodotti alcolici più puri e forti rispetto alle precedenti bevande fermentate, dando al baijiu le caratteristiche che lo definiscono ancora oggi.
Durante le dinastie Ming (1368-1644) e Qing (1644-1912), poi, il baijiu non solo guadagna in popolarità, ma la sua produzione diventa un’arte meticolosa.
Oggi in Cina ogni regione sviluppa varianti nel segno del territorio e il baijiu è diventato un elemento immancabile nelle cerimonie di corte e nelle celebrazioni della vita quotidiana.
LE DIVERSE VARIETÀ DI BAIJIU
Il baijiu è un mondo tutto da scoprire, ma sono quattro le referenze principali in termini di produzione, ognuna legata a una diversa area della Cina.
Jiangxiang, originario del Sichuan, dal gusto robusto e complesso.
Qingxiang, prodotto nella provincia di Shanxi, con note fragranti e delicate.
Nongxiang, caratteristico di Anhui e Hunan, dotato di particolare corpo.
Laobaigan, dalla provincia di Hebei, riconoscibile per il suo sapore pulito e puro.
IL RUOLO CULTURALE DEL BAIJIU
Lo abbiamo accennato prima, nella cultura cinese il baijiu è molto più di un distillato: è simbolo di convivialità e di senso di comunità. Ancora oggi durante le celebrazioni e le riunioni familiari offrirlo è un gesto di rispetto e accoglienza, oltre che un augurio di fortuna e prosperità per chi lo riceve. E tutt’ora il baijiu è servito anche durante gli incontri diplomatici come prova di rispetto e di ospitalità.
Il suo utilizzo nel mondo della mixology, invece, è abbastanza recente.
LA SCOPERTA DELLA MIXOLOGY OCCIDENTALE
Il baijiu ha catturato da poco anche l’attenzione dei bartender occidentali che ne hanno scoperto la versatilità nella mixology. “Sia chiaro, è un ingrediente complesso da usare in miscelazione per noi occidentali, ma se ben dosato regala carattere ai drink”, sottolinea Francesca Gentile, titolare di Funi 1898 a Montecatini, tra le prime a utilizzarlo nei cocktail in Italia. “La diffusione del baijiu nel mercato globale, incentivata anche dalla crescente curiosità verso ingredienti non convenzionali, ha trasformato un’antica tradizione cinese in una moderna icona del bere. Risultato? Il baijiu oggi è un simbolo di connessione culturale e rappresenta un ingrediente inusuale ideale per creare nuovi cocktail di tendenza a livello internazionale”, conclude la Gentile.
Photo Credits: Alessandro Scerbo
DUE RICETTE COCKTAIL A BASE BAIJIU
Con l’introduzione di una categoria dedicata all’Oriental fusion nel WCC2024 (come vi abbiamo raccontato ieri in questo articolo) questo antico distillato cinese godrà di una bella spinta nel mondo della mixology. In attesa di conoscere la ricetta del vincitore della categoria, ecco tre rivisitazioni.
BAIJIU SOUR
Rivisitazione erbacea del classico Whiskey Sour con un tocco di dolcezza
Ingredienti:
45 ml di baijiu
30 ml di succo di limone fresco
15 ml di sciroppo di zucchero
1 albume (facoltativo, per creare una schiuma soffice)
Preparazione:
Agitare tutti gli ingredienti vigorosamente con ghiaccio. Filtrare in un bicchiere e decorare con una scorza di limone o una ciliegia.
BAIJIU MARTINI
Versione audace del classico Martini, dalle note erbacee
Ingredienti:
50 ml di baijiu
10 ml di vermouth dry
Preparazione:
Mescolare gli ingredienti con ghiaccio in un mixing glass e versare in una coppetta Martini. Guarnire con una scorza di limone.
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