lunedì, Giugno 30, 2025
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Essere bartender nel 2025: il racconto di Federica di Lella, giovane promessa della mixology

Sullo sfondo crepuscolare dello Scalo Tecnico di Senigallia, in occasione della finale della Gin PiùCinque Competition, ho avuto l’occasione di intrattenermi con Federica di Lella, tra le finaliste della gara e giovane promessa della miscelazione italiana.
Durante la presentazione del suo twist sul Gin Tonic, il suo speech è stato uno show teatrale: studiato, coinvolgente, curato nei dettagli: un perfetto equilibrio tra contenuto tecnico e presenza scenica.
Il suo drink, poi, è stato il mio preferito in assoluto: semplice, beverino, estivo.

Federica di Lella

Head bartender del Puntosette di Torino, 23 anni, Federica di Lella è una donna determinata e appassionata. Medaglia d’argento ai Barawards 2024 di Bargiornale per la categoria Under 25, nell’ospitalità vede qualcosa di più di un semplice lavoro: un atto di cura, di ascolto, di empatia. Con lei ho parlato delle sfide e delle bellezze del settore: dalla pressione competitiva al ruolo – spesso ambiguo – dei social media, fino alla ricerca di autenticità in un mondo dove la forma non di rado sovrasta la sostanza.

L’intervista a Federica di Lella

Federica, quando sei arrivata dietro il bancone?
Meno di tre anni fa. All’inizio ero solo curiosa, poi è diventata una passione. Oggi, per me, è una forma d’arte. Metto nelle mani delle persone qualcosa che preparo con cura e dedizione.

Cosa ti affascina di più di questo mestiere?
Il contatto umano. Un drink può essere un ponte per conoscere nuove storie. Ogni sera è diversa, ogni cliente è un mondo.

Quali sono le difficoltà maggiori che hai incontrato?
La competizione nel nostro ambiente può essere tossica. E non è sempre facile collaborare con le aziende, quando ci sono visioni diverse. A volte occorre scendere a compromessi.

Come si educa il cliente a un bere responsabile e di qualità?
Con gentilezza. Se ricevo richieste strambe provo a spiegare perché io farei il drink in modo diverso. Se accetta, glielo faccio provare. Se no, lo preparo come richiesto. L’obiettivo è sempre farlo uscire contento.

Oggi quanto contano le recensioni online?
Tantissimo. Viviamo col telefono in mano. Bastano tre recensioni sbagliate per perdere clienti.

E Instagram?
I social, oggi, sono al contempo vetrina e specchio deformante: strumenti potenti, ma ambigui. Instagram è utilissimo, ma va usato con criterio. Io ho investito in un iPhone, un treppiede e una luce e realizzo i contenuti da sola. Il mio profilo è una sorta di mio curriculum.

Un locale da provare a Torino?
Vi consiglio Azotea. Fanno pairing tra cucina peruviana e giapponese, sono davvero bravi.

I tuoi cocktail preferiti?
Adoro Paloma, Tommy’s Margarita e Gin Tonic.

Al contrario?
Non mi piacciono Old Fashioned e Sazerac, troppo forti.

Ma fuori dal lavoro Federica di Lella che donna è?
Una donna tranquilla. Non vado spesso in giro per bar e non amo bere cocktail. Sono molto legata alla mia famiglia, che mi ha sempre supportato, e che è il mio vero punto fermo.

Il locale: Puntosette

Puntosette è un locale frequentato da un pubblico giovane e curioso. Aperto tutti i giorni dalle 17 alle 2, unisce gastronomia, mixology e atmosfere da club.
Il suo claim è una dichiarazione di intenti: THE FUTURE IS NOW!.

Photo Credit: Nicole Cavazzuti

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