La seconda edizione del World Amaro Day si è svolta nella storica sede di Fratelli Branca Distillerie a Milano, coincidendo con i 180 anni della Distilleria. L’evento ha celebrato l’amaro come linguaggio universale che unisce le persone, raccontandolo come cultura vivente attraverso la miscelazione contemporanea, la memoria industriale e le nuove prospettive della mixology. Tra profumi di erbe e legni antichi, bartender, esperti di settore e rappresentanti dell’industria hanno composto un mosaico di storie ed esperienze.
“Un traguardo che ci riempie d’orgoglio e che ci ricorda ogni giorno la forza di un motto che da sempre ci guida: ‘Novare Serbando’, innovare restando fedeli alla tradizione” – ha dichiarato Niccolò Branca, Presidente Esecutivo di Fratelli Branca Distillerie. – “L’amaro è un linguaggio che parla di emozioni, di comunità, di tempo. È la nostra storia, ma anche la nostra eredità per il futuro.”
Da quasi due secoli, Fratelli Branca Distillerie custodisce l’arte dell’amaro, un sapere nato nel 1845 dall’intuizione di Bernardino Branca che oggi si rinnova nei bar del mondo nelle mani di una nuova generazione di bartender e appassionati. L’azienda celebra un equilibrio tra radici e innovazione, fondato su rispetto, autenticità e visione.
Francesco Vena, amministratore delegato di Amaro Lucano e ideatore della prima edizione, ha ricordato che “l’amaro è un racconto di famiglia e di territorio che continua a evolvere insieme al Paese.” Emanuele Di Faustino (Nomisma) e Luca Gerosa (NielsenIQ) hanno mostrato come l’amaro stia vivendo una nuova stagione di successo, trainata dall’interesse delle giovani generazioni e dal consumo fuori casa.
Protagonisti del mondo bartending, Nicola Olianas ed Edoardo Nono hanno riportato l’amaro dietro il bancone, tra shaker e creatività, testimoniando la sua rinascita nel mondo della mixology contemporanea. Virgilio Romano (Circana) e Antonio Portaccio (Italgrob) hanno raccontato il ruolo strategico del canale Ho.Re.Ca. nel promuovere la qualità italiana.
Vittorio Cino, direttore generale di Centromarca, ha sottolineato come “la forza del made in Italy risieda nella capacità di fare sistema, costruendo alleanze solide tra industria e distribuzione.” Francesca Migliarucci, vicedirettore di Federvini, ha evidenziato le nuove sfide globali per i produttori italiani.
I dati di mercato presentati durante l’evento raccontano un comparto in crescita. Secondo NielsenIQ, il mercato degli amari in Italia ha raggiunto oltre 144 milioni di euro da gennaio a settembre 2025 in GDO, con volumi cresciuti del 6% rispetto al 2019 (pre-Covid), sintomo di un maggiore consumo in casa.
I dati Nomisma evidenziano una filiera degli spirits che genera un impatto complessivo di oltre 5 miliardi di euro con un effetto moltiplicatore pari a 4,5: per ogni euro di valore aggiunto creato dalle imprese della filiera se ne producono complessivamente 4,5 nel sistema economico italiano.
Rocco Orefice (Marchi Storici) ha ricordato che “ogni marchio che attraversa il tempo custodisce una parte della memoria collettiva del Paese. Proteggerla significa guardare avanti”. Marco Ponzano ha valorizzato la Collezione Branca, inaugurata nel 2009 nello storico stabilimento di via Resegone a Milano e recentemente riconosciuta da Regione Lombardia tra i Musei storici d’impresa. Un percorso di oltre mille metri quadrati che racconta 180 anni di visioni, manifesti, strumenti e passioni.
“Custodire la memoria significa dare forma all’avvenire,” conclude Niccolò Branca. “Ogni bottiglia, ogni gesto, ogni storia ci ricorda che innovare non è dimenticare: è continuare a credere.”
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