Mazzetti d’Altavilla, storica distilleria piemontese, presenta un’etichetta che reinterpreta l’anima dei vini aromatizzati di tradizione attraverso una lente contemporanea, puntando su vitigni autoctoni di eccellenza e un approccio territoriale distintivo.
L’innovazione nella tradizione: vitigni rari e caratteristici
Il nuovo Vermouth di Torino Mazzetti si distingue nel mercato degli spirits italiani per l’utilizzo della Malvasia di Casorzo, rarissimo vitigno monferrino a bacca rossa che conferisce al prodotto un inconfondibile colore rosso rubino. Questo vitigno, caratterizzato da un profilo estremamente fruttato e floreale, si combina armoniosamente con il Cortese, “bianco” storico delle colline piemontesi dalle note fini e fresche.
La scelta di utilizzare la Malvasia di Casorzo rappresenta un atto di valorizzazione del patrimonio viticolo locale, trasformando un vitigno di nicchia in elemento distintivo di un prodotto destinato ai mercati nazionali e internazionali.
Profilo organolettico e caratteristiche tecniche
Il risultato della combinazione di questi vitigni con selezionate spezie e botaniche è un Vermouth di Torino Superiore che si caratterizza per originalità e territorialità. Il prodotto presenta una spiccata aromaticità della materia prima, con sentori speziati ed erbacei perfettamente armonizzati nella degustazione.
Le caratteristiche distintive del Vermouth Mazzetti includono:
- Colore brillante che riflette l’utilizzo della Malvasia di Casorzo
- Profumi intensi che esprimono la complessità botanica
- Gusto piacevolmente morbido che facilita il consumo
- Gradazione alcolica contenuta a 18°
Versatilità d’impiego: tradizione e innovazione
Il Vermouth Mazzetti si propone con una duplice vocazione che lo rende interessante tanto per il consumo diretto quanto per l’utilizzo professionale. Come fine pasto a bassa gradazione alcolica, intercetta la tendenza contemporanea verso il bere consapevole e meno alcolico.
Nella mixology, il prodotto si posiziona come ingrediente fondamentale per conferire un profilo distintivo sia ai drink della miscelazione più classica che alle proposte di innovazione contemporanea. Questa versatilità rappresenta un valore aggiunto significativo per i professionisti del settore.
La visione aziendale
Silvia Belvedere Mazzetti, direttore generale dell’azienda, inquadra il lancio nella strategia complessiva del brand: “Nella Collezione Mazzetti d’Altavilla non poteva mancare un’icona degli spirits più radicati della nostra regione. L’obiettivo del nuovo Vermouth di Torino è di valorizzare vitigni locali strizzando l’occhio ai numerosi impieghi in miscelazione e al rinnovato interesse del pubblico verso gli amaricanti.”
Strategia distributiva e mercati
Il Vermouth di Torino Mazzetti è già presente sul mercato attraverso una distribuzione articolata che comprende negozi specializzati e attività del settore Horeca oltre al circuito dei Grappa Store di Mazzetti d’Altavilla e su mazzetti.it ed è disponibile anche per l’export verso i mercati stranieri.
Questa strategia distributiva multi-canale garantisce accessibilità sia al consumatore finale che ai professionisti del settore.
Il contesto di mercato
Il lancio del Vermouth Mazzetti si inserisce in un momento favorevole per la categoria, caratterizzato da:
- Crescente interesse per i prodotti territoriali e di nicchia
- Rivalutazione dei vermouth nella mixology contemporanea
- Domanda per spirits a gradazione contenuta
- Apprezzamento per l’artigianalità e la qualità delle materie prime
Prospettive per il settore
L’approccio di Mazzetti d’Altavilla dimostra come l’innovazione nel settore dei vermouth possa passare attraverso la valorizzazione di vitigni autoctoni e la reinterpretazione contemporanea della tradizione. L’utilizzo della Malvasia di Casorzo rappresenta un esempio virtuoso di come produttori storici possano differenziarsi attraverso scelte produttive distintive.
Il Vermouth di Torino Mazzetti si posiziona come proposta che coniuga autenticità territoriale e versatilità d’impiego, caratteristiche sempre più ricercate sia dai consumatori finali che dai professionisti della mixology. La capacità di soddisfare simultaneamente il mercato del consumo diretto e quello professionale rappresenta un vantaggio competitivo significativo in un settore in crescita.
Leggi l’articolo anche su Horecanews.it