Dopo aver pubblicato diversi articoli su HorecaNews.it riguardanti i bar di Ascoli Piceno e Como, ho ricevuto un messaggio da Miriana Virgulti. Desiderava condividere con me l’avventura imprenditoriale che ha intrapreso insieme al marito Andrea Graziano nella creazione del loro Mama Gin.
Le loro origini sono diverse ma complementari: Miriana proviene da Ascoli Piceno e ha maturato esperienza nel settore della moda, sviluppando un occhio particolarmente attento per l’aspetto estetico. Andrea invece è originario della Basilicata, chef professionista dotato di un palato estremamente sofisticato. Il loro incontro è avvenuto a Milano, dove è sbocciato l’amore. Dopo una parentesi a San Benedetto Rotondo, la coppia ha scelto Como come dimora definitiva, decidendo di realizzarvi il proprio progetto imprenditoriale.
Il progetto Mama Gin Il Mama Gin ha visto la luce nel giugno 2025, grazie a una fortuita occasione: un’amica aveva regalato loro una bottiglia di gin prodotto con metodologia compound. Andrea si è occupato della formulazione della ricetta, mentre Miriana ha curato la narrazione del brand, la strategia commerciale e il design del packaging. L’approccio iniziale è stato quello della sperimentazione attraverso formati da 5 cl, ideali per testare i sapori e calibrare perfettamente il blend delle botaniche. Una volta raggiunto l’equilibrio desiderato, hanno proceduto con l’imbottigliamento di poco più di 800 pezzi numerati progressivamente. Il Mama Gin presenta una gradazione alcolica del 45% ed è prodotto utilizzando esclusivamente botaniche di origine italiana.
Attualmente sono alla ricerca di un partner distributivo, poiché dispongono del concept e del prodotto finito, ma necessitano di qualcuno che possa garantire una diffusione capillare. Per il resto della storia, lascio la parola direttamente a Miriana Virgulti.
L’intervista
Come nasce Mama Gin?
Abbiamo ricevuto in regalo una bottiglia realizzata con metodo compound. Era interessante, ma ci ha fatto venire voglia di provare a creare qualcosa di più nostro, con un’identità più definita e botaniche italiane. Così è partita l’idea.
Chi ha creato la ricetta?
Mio marito. È uno chef e ha sviluppato la formula botanica con grande attenzione. Io ho seguito tutta la parte creativa e progettuale, dal packaging al naming.
Come avete lavorato allo sviluppo?
Il formato da 5 cl è stato utilizzato per le prove di gusto. Ci ha permesso di testare con precisione, confrontare, e affinare l’equilibrio aromatico senza sprechi.
Cosa rende Mama Gin diverso?
Ha una personalità forte ma elegante. Le note di pepe Sichuan e Kubebe si sentono, ma non coprono il resto. C’è anche il basilico, la rosa canina, la scorza di limone, e tutto è bilanciato con precisione. È un gin che lascia un’impressione netta.
Qual è il suo punto di forza in miscelazione?
Il Basil Smash è perfetto per valorizzarlo, perché esalta la botanica del basilico. Ma funziona anche in cocktail meno convenzionali: ad esempio lo abbiamo usato con yuzu e camomilla, e ha dato un risultato sorprendente.
In che altri drink lo consiglieresti?
Sta bene nei sour, dove l’acidità incontra la speziatura. Anche nel Negroni si difende bene, soprattutto se abbinato con bitter come Fusetti.
Avete pensato anche all’aspetto commerciale?
Certo. Abbiamo prodotto un primo batch di poco più di 800 bottiglie numerate. Ora siamo alla ricerca di un distributore: è una priorità per noi. Il prodotto c’è, i feedback sono ottimi, ma da soli non possiamo raggiungere tutto il mercato.
Come state promuovendo Mama Gin?
Con campagne sui social, shooting fotografici curati da artisti locali, e contenuti mirati su Instagram, TikTok e Facebook. Stiamo lavorando anche su LinkedIn per dialogare con il mondo horeca e distributivo.
Qual è l’obiettivo nel breve termine?
Partecipare al Roma Bar Show 2026 con una presenza più strutturata. Vogliamo far conoscere Mama Gin al pubblico giusto, in modo solido.
E nel lungo termine?
Costruire un’identità forte, legata al territorio ma anche all’estetica e alla qualità. Un gin italiano riconoscibile, con uno stile preciso.
Il Mama Gin rappresenta molto più di un semplice distillato: si tratta di un prodotto dall’identità ben definita, caratterizzato da intensità, speziatura ed eleganza. Un gin che non cerca compromessi, ma punta a distinguersi nettamente. Tuttavia, il percorso presenta delle complessità significative. La sfida principale oggi non consiste nel sviluppare un gin di qualità, quanto nel trovare chi sia disposto a commercializzarlo. I distributori tendono a privilegiare brand consolidati, quelli per cui esiste già una domanda spontanea dal mercato. Però per generare questa richiesta, è necessario prima ottenere la distribuzione. Si tratta di un circolo vizioso che spesso ferma sul nascere progetti meritevoli.
Il Mama Gin si muove in questo scenario complesso con tenacia, cercando di ritagliarsi uno spazio tra i giganti del settore. Probabilmente sarà proprio il suo carattere distintivo e personale a rappresentare la chiave per superare questi ostacoli. Con costanza, presenza sul mercato e una narrazione autentica, bottiglia dopo bottiglia.
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