Quando ancora l’Italia non esisteva c’era già Branca.
Nel 1845, Milano era ancora sotto il controllo austriaco, Garibaldi un nome ignoto e l’Unità d’Italia un’idea lontana. Eppure, in quel fervore ottocentesco, già fermentava un’idea destinata a durare: Fernet-Branca. Oggi, a 180 anni esatti dalla sua nascita, Branca non si limita a spegnere candeline. Le accende. Di nuove idee, nuove collaborazioni, nuove generazioni. E lo fa partendo, come sempre, da casa sua: Milano. A raccontarlo a TUTTOFOOD è Fabio Bottini, Brand Developer & Ambassador, di Fratelli Branca Distillerie.
Cosa rappresenta per Branca questo appuntamento?
TUTTOFOOD è casa. Siamo a Milano, dove Branca è nata nel 1845. Partecipare è quasi un atto dovuto. Ogni evento che conta in città ci vede presenti. Milano è la nostra radice, e raccontare ciò che siamo passa anche da qui.
Nel 2025 celebrate un traguardo importante. Come state vivendo i 180 anni di storia?
Per noi non è solo una ricorrenza. È un’occasione per ribadire la nostra identità e dichiarare con chiarezza dove vogliamo andare. Una delle iniziative più rappresentative è la Borghetti Martini Competition: una sfida nazionale ispirata all’Espresso Martini, con cui valorizziamo uno dei nostri prodotti iconici, il Caffè Borghetti. Tecnica, creatività e velocità: sono i tre ingredienti della competizione.
Avete scelto di affiancare la tradizione a linguaggi nuovi. In che modo?
Con progetti come la collaborazione con Dolly Noire, marchio streetwear indipendente milanese. Insieme abbiamo creato una capsule collection in edizione limitata dove i nostri simboli storici – globo, aquila, coccodrillo – si mescolano a una visione urban e contemporanea. Le grafiche celebrano le rispettive date fondative, 1845 e 1989, la parola “Milano” e lo storico claim “27 erbe tutte legali”.
Un progetto pensato per i giovani?
Sì, ma senza snaturarci. Il primo lancio si è tenuto al Coin di Milano, durante la Design Week, con un evento che ha unito bartender, moda e cultura urbana. È stato un racconto corale, capace di unire sperimentazione e fedeltà al DNA del marchio. La prossima tappa sarà Roma, in occasione dell’inaugurazione del Coin romano.
Internazionalità e radici: come convivono in Branca?
In modo naturale. Branca è presente in 160 Paesi, con mercati forti come Argentina e Stati Uniti. È proprio da lì che arriva il concetto di Firmware Point, oggi parte anche della nostra strategia europea. Siamo italiani, ma raccontiamo l’Italia al mondo. E lo facciamo mantenendo intatto il nostro spirito.
Qual è la proposta che avete portato a TUTTOFOOD?
Una selezione mirata dei nostri prodotti storici, tutti di proprietà Branca. È una scelta simbolica e strategica, che celebra la nostra identità. Abbiamo lasciato fuori i prodotti zero alcol: qui volevamo raccontare l’essenza pura del nostro saper fare.
C’è anche una special cocktail list. Il drink più richiesto?
Senza dubbio il Branca Fizz: 4 cl di Fernet-Branca, 14 cl di soda al limone, ghiaccio e scorza. Una formula semplice, ma sorprendentemente efficace per reinterpretare l’amaro in chiave estiva. Ottimi riscontri anche per il Botanic Spritz, fatto con il nuovo Carpano Botanic, e per l’intramontabile Brancamenta ghiacciato, servito a -20°C grazie alla nostra Tap Cooler proprietaria.
Trend di mercato: cosa sta succedendo nel mondo del beverage?
Zero e low alcol sono sempre più rilevanti. Ma si sta registrando anche un ritorno della vodka. Il gin tiene ancora bene, grazie alla varietà di declinazioni. Cognac e armagnac restano confinati a nicchie di intenditori.
Chi volesse visitare Branca?
Può farlo. Non abbiamo una politica di inviti formali. Chi ci contatta lo fa per autentico interesse, e per noi questo vale tantissimo. Ogni visita diventa un momento di scambio sincero, coerente con il nostro modo di essere.
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